E' di uomini che avremmo bisogno, uomini veri. Uomini
che sappiano parlarci delle loro angosce quotidiane, dei loro difetti, delle
loro miserie, della loro impotenza. E' di uomini che dovremmo parlare, uomini
autentici. Uomini stanchi di ridere sepolti da un eterno, inutile carnevale,
stanchi di naufragare tra amanti, direttori, mogli, stadi, schedine, precetti.
Uomini e donne normali, e percio' straordinari, vorremmo incontrare tra le
strade delle nostre citta', dei nostri paesi, dei nostri quartieri, nelle
scale dei nostri palazzi. Uomini e donne capaci ancora di commuoversi, di
piangere, di arrabbiarsi, di capire, di ragionare, di valutare. Di gioire. Di
piccole e di grandi cose, di conquiste, di sconfitte, di rinunce, di
sacrifici. Ce n'e', ce n'e'.
Uomini e donne, persone che non si sono lasciate
omologare, che hanno scelto la dimensione dell'essere umano vivo, non quella
sotto vuoto spinto imposta da chissa' quale Grande fratello che dall'alto ci
guarda, ci guida, ci protegge. Ci distrugge....
Claudio Lolli fa pochi dischi,
pochi concerti. In radio passa raramente. In tv, poi, mai. Che avra' fatto di
buono Lolli per meritare questo? Chi lo ha salvato dall'intruppamento, dalla
generalizzazione, dall'appiattimento degli atteggiamenti, dei modi di essere e
di fare? Ha fatto semplicemente l'uomo libero. Libero non senza dubbi. Libero
non senza tormenti. Libero, semplicemente, dai condizionamenti del mercato,
diventato da quando lui comincio' a cantare, un supermercato "canti tre
paghi due" o giu' di li'. Certo per uno che ha scritto le poesie che ha
scritto lui, ci voleva quella che Paolo Rossi definirebbe una bella dose di
"culo" a non finire ingabbiato, a non cedere alla tentazione del
business. Ma la sua fortuna e' la coscienza, dunque tutt'altro che
superstizione.
Oggi i piu' celebrati miti del cantautorato politico degli anni
'60 e '70 non cantano per meno di pacchetti di decine e decine di milioni,
alloggiano in alberghi con piscine e panorami, i piu' comodi e i piu' lontani
dalle strade della gente. Fatti loro, giusto. Chissenefrega!
Lolli, pero', no.
Lui canta con la gente, per la gente. Con la gente, anzi, spesso dorme pure
prima e dopo i suoi concerti, che costano poco a chi li organizza, molto a chi
li ascolta. Moltissimo. Perche' riaprono il conto con te stesso, con gli
altri, con tutti quelli che viaggiano da una vita con l'etichetta apposta
dalla casa madre, prodotto doc controllato all'origine, e con tutti quelli che
le etichette se le sono fatte stampigliare strada facendo, quando hanno ceduto
di schianto alla tentazione di non essere piu' nessuno, ma di appartenere a
qualcuno. Non essendo il primo un male, ma una collocazione possibile e
naturale e, dunque, estremamente dignitosa, continueremo a preferirla alla
seconda, per quanto sia male contagioso e sempre piu' comune.
Di uomini
avremmo bisogno.
Uomini veri. Come Lolli.
(dal sito La
Brigata Lolli)
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