Come
accade da moltissimi anni, anche in questa edizione della
Rassegna Tenco non troveremo Claudio Lolli in programma. Il
delitto continua, ormai da tempo immemorabile..
La prima
volta di Claudio Lolli al Club Tenco di Sanremo risale al
1975, nel corso della seconda rassegna della Canzone d'Autore. Il tutto si svolgeva sotto
lo sguardo affettuoso e felice di Amilcare
Rambaldi, il creatore
del Club Tenco, quel grande uomo a cui la canzone d'autore
italiana deve molto, forse tutto. Dispiace che non siano in
tanti a saperlo tra gli ultimi arrivati che da pochi anni, anche
su internet, "mangiucchiano" il cantautorato nostrano.
Amilcare fu colui che tra l'indifferenza di Sanremo, la città
dei fiori e del becero Festival delle canzonette, si sobbarcò il
compito di radunare le voci di quella che era allora definita la 'nuova
canzone', di metterle assieme nel corso di alcune serate,
in un teatro in cui erano presenti sì e no un centinaio di
persone, non di più. Inizialmente fu così. Amilcare realizzava
tutto a sue spese e spianò la strada in Italia al più importante
fenomeno poetico musicale che si possa ricordare, quello della
Canzone d'Autore.
Di fatto, però, il rapporto
tra il Club
Tenco e Claudio lolli non
è mai stato tra i più felici. Non lo troviamo presente alla
prima rassegna del 1974, pur se in circolazione c'erano già un
paio di album con cui Claudio Lolli si era conquistato un certo
seguito. I dischi in questione erano "Aspettando Godot" e "Un
uomo in crisi". La sua prima apparizione nei meandri
del Tenco risale
al 1975, anche come partecipante agli "Atti del primo
congresso della Nuova Canzone"
Di questo congresso, fa
piacere ricordare la presenza di Enrico
Adler, che non è più tra noi. Enrico era tra le
figure più rappresentative e carismatiche del gruppo
Anarchico di Sanremo di allora, molto noto negli ambienti di
sinistra degli anni 70 e oltre. Enrico Adler ha lasciato
un ricordo indelebile a Sanremo, così come indelebile è la
memoria di quegli anni intrisi di sogni, di ideali e di rivolta. Tra gli altri,
parteciparono a questo evento anche alcuni esponenti del gruppo
"Controcultura" di Sanremo. Sarebbe a dire che la Nuova Canzone
d'Autore nasceva anche tramite il dibattito popolare tra gli
addetti ai lavori e un pubblico preparato, colto, esigente,
idealista.
CLAUDIO LOLLI
cominciò molto presto a rendersi
poco simpatico ai
'gestori' del Club Tenco. Sopra è possibile leggere un
breve estratto del suo intervento al primo Congresso
nuova Canzone del 1975.
Ecco come si
rivolgeva l'allora giovane studente Claudio
Lolli a
Gabriele Boscetto, moderatore di quel primo
congresso:
BOSCETTO (a
Lolli): continua
a parlare, ti prego.
LOLLI: ti
ringrazio del fatto che tu "mi preghi" di continuare a
parlare. Io, continuando a parlare, dico che tu dovresti
invece smetterla perchè del moderatore non c'è alcun
bisogno; ognuno fa i suoi interventi e basta. ......
Volevo dire semplicemente questo, parliamo seriamente se
no andiamo tutti a fare un giro a Sanremo. Oggi, fra
l'altro, piove....
Fin da allora, la
schiettezza di Claudio non poteva attirargli molte
simpatie in seno al Club Tenco.
Secondo noi Lolli fu
lungimirante con la sua durezza nei confronti di Gabriele Boscetto che,
non a caso, diventò poi un parlamentare di Forza
Italia.
Ricordiamo poi fugaci apparizioni
di Lolli nel
1980, 1982 e 1988. In effetti Claudio non
entrò mai a pieno regime negli eventi del Tenco, i
cui organizzatori preferirono prendere come riferimento
sistematico per le future rassegne i "compagni di
bevute" Francesco
Guccini, Roberto vecchioni e
pochi altri ancora, in una sorta di circolo che appariva
"quasi chiuso".
Il carattere ombroso, scontroso di
Lolli. il suo gravitare nell'ambito Anarchico, la sua
poca malleabilità e la tanta coerenza forse lo misero in
fuori gioco da quel gruppo di amici che gestiva negli
anni 70 le sorti della Rassegna Tenco, che poi sono
circa gli stessi che lo fanno ancora oggi. A questo
aggiungiamoci pure una questione personale e privata
tra
Claudio Lolli ed Enrico de Angelis, direttore artistico
della Rassegna Tenco, ed ecco che il quadro diventa
completo, col solo risultato di non poter più incrociare
Claudio Lolli sul leggendario palcoscenico del Club
Tenco, un evento, tra le altre cose, auspicato da
tantissimi innamorati della Storica Canzone d'Autore
Italiana che vedono nel cantautore bolognese un punto
fermo ed irrinunciabile della nostra memoria storica,
poetica e musicale.
Amilcare Rambaldi,
fondatore del Club Tenco, voleva bene a Claudio Lolli,
anche quando non riusciva a decifrarne le stranezze e
spigolosità. Non
si può dire la stessa cosa di coloro che lo sostituirono
poi al ponte di comando. Antipatie e questioni personali
spianarono poi la strada all'esclusione sistematica di
Claudio Lolli alla celebre rassegna Tenco.
Ma torniamo al preambolo iniziale,
quello che non contempla questioni personali, antipatie,
equivoci di sorta, e che tende ad inquadrare la
situazione Lolli- Club Tenco a più ampio respiro. Nonostante
questa reiterata esclusione, Claudio Lolli ha continuato
a raccogliere un vasto consenso nell'ambito
della canzone d'autore, un amore indescrivibile e
indistruttibile da parte dei molti Lolliani disseminati
per l'italia.
"E quegli zingari eravamo noi. Non ce ne
rendevamo conto. Felici e ansiosi insieme, in
attesa di bruciare gli anni della giovinezza, in
attesa di una rivoluzione che non sarebbe
arrivata e di una restaurazione che ci ha rasi
al suolo, livellati, ma mai domati.
Quegli zingari, quelle piazze eravamo noi. Era
per noi che Claudio cantava. E per sé. Perché
lui era uno di noi, era lì con noi e con questo
disco voleva dircelo, farcelo sapere, comunicare
che “siamo stanchi di ritrovarci solamente a dei
funerali”. (dal sito La Brigata Lolli)
Già,
quegli Zingari eravamo noi,
sicuramente anche alcuni Amici del Club Tenco lo erano.
L'impressione è
che qualcuno col tempo se ne sia dimenticato...
Sta di fatto che,
per un motivo o per l'altro il Club Tenco fece
fuori Claudio Lolli. Ho sentito più volte Claudio
dispiacersi del fatto che la Rassegna
Tenco abbia
finito poi con l'ignorarlo. Non sono il solo a ritenere
che questo sia stato un grande errore da parte del Club
Tenco Sanremo. Ci piange il cuore a vedere che ancora
oggi, su quella leggendaria passerella, tra le
tante nuove e immancabili proposte, sfilano artisti
affermati che neppure potrebbero lustrare le scarpe a
Claudio Lolli, alcuni dei quali recuperati dal più bieco
qualunquismo musicale, e insigniti di targhe alla
carriera, onori e altri riconoscimenti.
Quindi Claudio
Lolli, unitamente ad altri validi artisti, entrò molto
presto nella schiera dei "dimenticati dal Club Tenco"
Anche
Storie di
Note, la gloriosa etichetta indipendente che ha
prodotto alcuni dischi di Lolli, ha espresso a suo
tempo un forte dissenso per la
reiterata esclusione di Claudio Lolli dalle Rassegne
Tenco, unitamente a chi scrive e a tutti quelli che non
si capacitano di questo boicottaggio. Altri "ipotetici
lolliani", invece, non hanno preso posizione, e si sono
in qualche modo dissociati anche dall'iniziativa nata su Facebook col
gruppo denominato "Rivogliamo Claudio Lolli al Club
Tenco" dichiarando di non voler appoggiare questa
contestazione. Una scelta probabilmente dettata dal
fatto che le strutture consolidate che operano nel
settore della canzone d'autore non abbiano alcuna
convenienza a scalfire il monumento Club Tenco Più utile
e vantaggioso per costoro essere pro, piuttosto che contro..
Noi che amiamo
Claudio Lolli e che gli riconosciamo oltre la grandezza
artistica anche il ruolo di una tra le poche, credibili
"anime guida" del vero spirito di sinistra.
Noi che non abbiamo tornaconti in ballo con la Rassegna
Tenco, nemmeno quello ungergli le ruote per aver un
ingresso omaggio, dopo averne avuti a bizzeffe da
Amilcare Rambaldi che era perfettamente conscio
dell'amore e il rispetto che portavamo verso la sua
creatura... Noi che abbiamo il diritto di dire e
affermare quello che pensiamo, anche in merito
all'emarginazione di questo grande poeta dei nostri
tempi, Claudio Lolli appunto, continueremo a rimanere
eternamente perplessi di fronte a questa infausta scelta
che, tra le altre cose, ha penalizzato non poco il
grande cantautore bolognese, quasi nascondendolo alle
nuove generazioni che di volta in volta si avvicinavano
alla Storica Canzone d'Autore.
Il
tempo ha portato giustizia a Claudio Lolli, e sono in tanti a ritenerlo
oggi il cantautore più rappresentativo di quel clima di
sogni, ribellioni, utopie degli anni '70, cioè di quello
stesso clima in cui anche il Club Tenco era immerso e di
cui, ci pare, in alcuni momenti conservi scarsa memoria.
Sconvolgente il fatto che una parte delle giovani
generazioni, affascinate dalla leggenda degli anni
settanta e da un "fisiologico" bisogno di rivolta, amore
e amicizia, guardino a Claudio Lolli come un punto di
riferimento da cui non si può prescindere.
Una rivincita per
Lolli e una gioia per chi lo ama.
Qualcuno all'interno del
Club Tenco ha sussurrato che Claudio
Lolli sia diseducativo per le giovani generazioni, a
causa della tristezza che impregna alcune sue canzoni. Ci sembra
un affermazione pretestuosa e nulla più. Al contrario, Claudio
Lolli viene recepito più che positivamente dai giovani, basta
andare ad uno dei suoi concerti ed è presto dimostrato. La
presenza giovanile è rilevante. Certo, si tratta di
una gioventù che nulla ha a che fare con i coetanei fruitori di
"amici" di Maria De Filippi, del grande fratello, delle
fiction, di xfactor; nulla a che
vedere con la superficialità e l'inerzia giovanile imperante.
Giovani che sono la nostra ultima speranza per una "resistenza"
al niente e al nulla che ci circondano da tutte le parti, e che
hanno trovato se stessi anche nelle canzoni di Claudio Lolli
nelle quali, per chi non lo avesse capito, è insito uno dei più
grandi aneliti di amore e amicizia
riprodotti in canzone, musica
e poesia. Nelle canzoni di Lolli il no al potere proviene e
risorge da una sinistra anche sognante, idealistica e utopistica
se vogliamo, con una forza espressiva e una convinzione che il
nuovo cantautorato italiano non riesce ad infondere, a
trasmettere.
No, Claudio Lolli non è
diseducativo per le nuove generazioni, a meno che alcune stille
di malinconia e tristezza non vengano considerate come un
delitto nei confronti del "male di vivere" che tanti si portano dentro,
compresi i nostri ragazzi. Claudio ha scandagliato questi oceani
di malinconia personale riuscendo a comunicarli al mondo mai in
modo gratuito o fine a se stesso, ma piuttosto nell'evidente
desiderio di raccontarsi e sentir raccontare, di parlare
veramente con i propri compagni di strada ed essere ricambiato,
senza egocentrismi nè sterili accentramenti di attenzione.
No, c'è bisogno che
anche
le nuove generazioni conoscano Claudio Lolli, il grande
Artista che è, che rimane, indipendentemente da tutto e
da tutti, anche a dispetto di chi vuole fare finta che non esista.
Serve a qualcosa
ricordare che Claudio Lolli è tra i grandi cantautori
italiani colui il cui spirito intimo, sotto molteplici
aspetti, somiglia maggiormente a quello
dell'indimenticabile Luigi
Tenco...?
Quindi il Club Tenco ha continuato ad ignorare
Claudio Lolli, inserendolo trai
dimenticatidalla Rassegna Tenco,
insieme ad altri stupendi cantautori delle origini. Da diversi
anni, invece, ci propongono Morgan, autentico "pendolare
dello show business", uno che una settimana prima fa il giurato
a
xfactor (un mondo strepitante e pettegolo che lo stesso Luigi
Tenco avrebbe sicuramente schifato) e qualche mese dopo va a far
passerella al Festival di Sanremo. E poi gli fanno cantare pure
le canzoni del grande Luigi Tenco, riducendole a brandelli... Mah.
Certo anche il Tenco ha bisogno di audience, ma consentiteci di rimanere sconcertati.
Non contenti, gli
organizzatori del Tenco negli ultimi anni hanno messo in
cartellone anche altri artisti il cui posto
naturale sarebbe il Festival di Sanremo, non certo la
Rassegna Tenco. Alcuni di questi potrebbero
tranquillamente suonare e cantare ad una festa di
compleanno di Berlusconi. In pratica si tratta della
canzone commerciale più deleteria, in quanto camuffata
di diverso, semplici cosmetici musicali su scala
industriale.
Abbiamo amato
molto il Club Tenco, prima di provarne un totale disamore, privo
di ostilità, sia ben chiaro, ma impregnato
di critica, venato di dissenso e poi totale
indifferenza. Siamo disposti a far
centinaia di kilometri per ascoltare Claudio Lolli, ma
nemmeno un metro di strada per sorbirci al Tenco un Morgan, un
Jovanotti o altro di simile.
Il
boicottaggio della Rassegna
Tenco a Claudio Lolli è stato un delitto protratto per
lunghissimi anni, inaudito e pazzesco, un inconcepibile affronto rivolto
ad uno tra i più grandi mostri sacri della storica Canzone
d'Autore Italiana.
AGGIORNAMENTO
2017
Attribuita a Claudio Lolli la
Targa Tenco 2017 come
miglior disco dell'anno per il suo ultimo lavoro "Il
Grande Freddo".
Anche se
l'attribuzione della Targa Tenco 2017 è scaturita dalla
votazione di diversi giornalisti di settore, stranamente (ma non troppo..)
questo riconoscimento coincide
con la fuoriuscita dal Club da parte del direttore
artistico Enrico De Angelis. Non entriamo nel merito,
ognuno può trarne le conclusioni che vuole.
Opinione personale di chi scrive: ci sembra un premio di
consolazione per tentare di pareggiare un conto aperto
per decenni e che non andrà mai in pareggio...
AGGIORNAMENTO
2018
Claudio Lolli ha abbandonato
questa vita il 17 Agosto 2018.Nella successiva Rassegna
autunnale il Club Tenco non ha
speso nemmeno una parola in suo ricordo nel corso
della manifestazione...