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CLAUDIO LOLLI OSCURATO ALLA FESTA DEL 1° MAGGIO 2010 A ROMA

 

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Claudio Lolli festa del 1 Maggio a Roma

Festa del 1 maggio 2010 a Roma, ore 23,12 circa..

Dopo un annuncio frettoloso da parte della presentatrice, che ci tiene a precisare l'imminente interruzione del concertone a favore della pubblicità e del  Telegiornale, entra in scena Claudio Lolli. La presentatrice trova pure il tempo per rassicurare gli spettatori davanti al video sostenendo che "poi si ritornerà in diretta..."  All'apparire di Lolli sul palco, qualche applauso e molto silenzio. Chi è costui? Si saranno chiesti in molti, visto che non sono poi in tantissimi a conoscerlo.

Claudio Lolli al concerto 1 Maggio 2012 a Roma

 

E subito l'aria, il fragore della festa, i saltelli di danza si quietano, una leggera tensione che non sa ancora dove andare a sfociare serpeggia tra il pubblico. Appena Claudio Lolli comincia a presentare la sua prima canzone, fa irruzione sul palco e tra la gente davanti al video la sensazione "quasi romantica" di ritrovarsi di fronte qualcuno che ha veramente molto da dire. Le tranquille parole con cui Claudio presenta il brano "Primo Maggio di festa" catturano la scena e l'attenzione generale in un lampo, quel minimo di diffidenza e indifferenza iniziali si dissolvono rapidamente, si fanno da pare lasciando il posto a quella rara vibrazione che solo i grandi poeti e i grandi artisti sanno emanare.

Mentre fluiscono le prime note della canzone tramite la chitarra del grande Paolo Capodacqua qualcuno, forse tutti, da casa e in Piazza San Giovanni, cominciano a capire che stanno per assistere a un momento vero, non inscatolato, da circo equestre e pronto per la vendita come fino a quel momento. Poi, su quell'arpeggio di chitarra, attacca la voce di Claudio, calda, avvolgente, in quella sua tonalità che non stride mai, sempre in bilico tra il recitare poesie e il vero e proprio cantare. Pochi secondi e si unisce a tutto questo il sax che freme di jazz di Nicola Alesini....e la magia è completa. Viene scardinato in un attimo ogni dubbio, l'arte, la poesia, la vera canzone d'autore  prendono il sopravvento in una piazza che alcuni preannunciavano come "difficile"

 

Noi non eravamo in Piazza San Giovanni, ma le tante testimonianze raccolte tra i giovani e meno giovani presenti lì quella sera narrano del rapimento, dello  stupore di tutti davanti al carisma di uno dei più grandi cantautori in assoluto della canzone d'autore italiana, Claudio Lolli appunto..., a cui si è unito l'indiscusso talento dei suoi fedeli musicisti, Nicola Alesini e Paolo Capodacqua. Chissà se hanno assistito a questo momento anche coloro che sostengono pretestuosamente che Lolli sarebbe diseducativo e inopportuno per le giovani generazioni in quanto troppo triste. A quanto riferiscono alcuni tra coloro che erano presenti al concertone, pare sia avvenuto esattamente il contrario: tanti giovani non sono rimasti indifferenti ad uno dei rari momenti di poesia e sincerità di quella serata.

Sta di fatto che comunque la Rai, al termine della canzone di Claudio, stacca prima sulla pubblicità e poi sul telegiornale, impedisce agli spettatori a casa di poter ascoltare il successivo, ormai leggendario brano degli Zingari Felici, quelli che almeno ci avevano provato a riprendersi "la luna, la terra e l'abbondanza"... Scomoda canzone, mediaticamente pericolosa, non sia mai che a qualcuno venisse in mente di riprovarci di nuovo a riprendersi quelle e mille altre cose...

Alle 23,45 la Rai ritorna in collegamento col concertone. In realtà non è mai stata una diretta ma una semplice differita di oltre mezz'ora. Naturalmente non riprendono dal secondo brano di Claudio Lolli e ripartono dall'artista che è entrato in scena dopo di lui, infatti in dissolvenza acustica si sentono ancora gli applausi e le acclamazioni verso Claudio che sta uscendo dal palco tra il consenso generale. In questo caso l'oscuramento di Claudio è dovuto anche al fatto che se avessero ripreso dalla sua seconda canzone, tutti si sarebbero accorti che non si trattava della tanto declamata diretta sbandierata in precedenza, ma di una banalissima differita. Un modo come un altro per mentire alla gente che se ne stava a casa davanti al televisore. Così sono riusciti a penalizzare un grande Artista che, a differenza di altri presenti a questo Primo maggio, non poteva godere neppure della tutela delle grandi majors discografiche. Claudio Lolli infatti appartiene ad una piccola etichetta indipendente "Storie di Note", di cui sono risaputi l'impegno, lo sforzo e i sacrifici per diffondere la canzone d'autore italiana, mentre tutto il concertone era invece a beneficio dei grandi colossi discografici. Come da copione consolidato.

Appena intuita l'indegna censura della Rai, divampano su Facebook le indignate proteste dei Lolliani. Il gruppo Facebook che diede il via alle innumerevoli proteste, nel 2010 si chiamava "Rivogliamo Claudio Lolli al Club Tenco", poi diventato l'attuale "Claudio Lolli - Aspettando Godot"

Storie di Note - Musica e Ideali  Rivogliamo Claudio Lolli al Club Tenco - Iscriviti 

Concludiamo con le parole di Salvo Manzone, il regista autore del film documentario su Claudio Lolli "Salvarsi la vita con la musica", che hanno fotografato la situazione in maniera convincente.

No so se è sia stata una mia svista, ma credo che Claudio sia stato forse l'unico partecipante al concerto organizzato dalla CGIL che ha pronunciato la parola "Comunista". Rispetto alla "censura" tecnica della Rai, ci ho riflettuto, e sono pervenuto alla seguente considerazione: in un paese come il nostro, essere censurati non può che essere un “punto d’orgoglio”: è una garanzia di coerenza e della propria e storica distanza dal contesto socio-politico attuale.

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