Il termine “progressive” negli
anni 70 non esisteva, è stato inventato dopo, nell’eterna mania di dover in
qualche modo etichettare, inscatolare, catalogare qualsiasi cosa, anche la
musica. A quel tempo era musica e basta, e anche di grande qualità.
Tralasciamo di disquisire sulla parola “progressive”, diventata sempre più
un gran calderone in cui è stato inserito di tutto, anche banalissime rock
band che non andavano oltre al rumore sconclusionato impregnato
dall’immancabile assolo di chitarra.
Si suppone che il termine faccia
riferimento a melodie ben più ariose, con diverse variabili nel tessuto
musicale, nel ritmo, con saliscendi continui dal duro al morbido,
dall’elettrico all’acustico in cui le influenze jazz, classica e blues
giocano la loro parte. In tal senso, allora, il Banco del Mutuo Soccorso
gode attualmente di questo marchio d.o.c. come uno dei migliori gruppi del
progressive italiano.
Opinione personale di chi scrive
è che
siano stati i più grandi in assoluto.
(Malinconicoblues)
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