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NOSTALGICO VINILE

Nostalgico Vinile

Perchè ‘Nostalgico Vinile’? Forse perché abbiamo saputo resistere al canto delle sirene della perfezione dei cd, qualitativamente superiori per i puristi del suono. Noi siamo rimasti indietro, un po' in tutto, pienamente convinti che di davvero superiore vi sia soltanto ciò che procura emozione e passione. 

Ebbene sì, ci emoziona e appassiona ancora il rito di sempre: sfilare delicatamente il disco dalla copertina, alcune di una bellezza ineguagliabile, stare bene attenti a non lasciarvi sopra le impronte delle nostre dita, rimuovere la polvere,  mettere il nostro ‘padellone’ sul piatto, sentire la puntina che spesso fa a pugni con i solchi del disco:  l’imperfezione che si fa perfezione, mentre ascoltiamo la nostra musica, anch’essa quella di sempre, mai accantonata, mai dimenticata. Certo, i cd qualche volta li usiamo anche noi, ma non ci fanno godere nello stesso modo… 

Nostalgico Vinile, nostalgia, già..., come di tutte le cose che  il tempo che passa ci fa mettere da parte, dimenticare in un angolo sperduto di una casa. Questo accade anche nei confronti di coloro che hanno rivestito un ruolo importante nella nostra vita e che sono spariti dal nostro orizzonte, dal nostro presente, dal nostro domani, confinati anch'essi in qualche anfratto lontano della memoria.

Per i dischi in vinile, si tratta di una tipica nostalgia anni settanta, e più indietro nel tempo.

I dischi in Vinile hanno probabilmente costituito il più importante supporto emozionale per intere generazioni, a cominciare da chi si è emozionato con i vecchi grammofoni a tromba, con una puntina che sembrava un aratro pronto a scavare un solco nei dischi ancora a 78 giri. Eppure, quella musica dal suono imperfetto, sgraziato, gracchiante ha fatto sognare milioni di persone. L'evoluzione tecnologica ha poi creato il passaggio ai classici 45 e 33 giri, questi ultimi i cosiddetti LP. Le tecniche di registrazione, di creazione del vinile e l'introduzione di apparecchi di riproduzione sempre più sofisticati hanno così spianato la strada al cosiddetto impianto stereo, all'acquisto di amplificatori sempre più potenti, raffinati equalizzatori del suono, casse acustiche in grado far tremare un intero edificio. Anche le puntine dei giradischi non erano più dei chiodi piantati contro il vinile ma microscopici stilo dai nomi leggendari: Stanton, Shure,  etc...  Era il classico impianto hifi  che ora viene annoverato tra il vintage anni 70. 

Dire che tutto ciò e dimenticato e definitivamente superato dai tempi, costituisce un'inesattezza. Quell'epoca ha comunque lasciato il segno, tanto che stuoli di collezionisti ancora vanno al recupero dei vecchi dischi in vinile e dei pezzi più pregiati per la riproduzione, soprattutto degli impianti hifi nati negli anni settanta. Non è un caso se importanti artisti di fama mondiale premono affinché le loro opere vengano nuovamente commercializzate anche in vinile, oltre che nei più attuali e moderni supporti cd.. Ciò, forse, è dovuto anche al fatto che la perfetta tecnologia odierna non fa affezionare più o meno a niente, tutto diventa un usa e getta, un'asettica rincorsa verso una perfezione ancor più asettica....

Per tanta gente, il pulito e freddo suono di un cd non potrà  mai sostituire quello caldo e avvolgente (sia pur "disturbato") di un disco in vinile, magari supportato da un amplificatore Kenwood, Marantz, etc...e da un paio di casse acustiche AR o Indiana Line vecchio stampo.

Anche io la penso così...

(Malinconicoblues)

 

 
 
 
 
 
 
 
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